lunedì 28 maggio 2007

Fondi Pensione, una voce fuori dal coro.

A dimostrazione che la posizione del nostro Blog sul tema del TFR non è isolata, vi invitiamo ad ascoltare l'intervista che su questo argomento ha rilasciato Giuseppe Altamore, giornalista di Famiglia Cristiana e svolta per Arcoiris da Piero Ricca.
Partendo dal fatto che ad oggi, l'adesione ai fondi è molto scarsa, Altamore interviene sul meccanismo del silenzio assenso, definita una "trappola"; sulla scelta dei fondi pensione, giudicata rischiosa - non è detto che sia più vantaggiosa rispetto a quella di lasciare i propri soldi in azienda: "Dai dati forniti da Mediobanca, da quando esistono i fondi comuni di investimento, cioè dal 1984 ad oggi, i rendimenti non sono stati strabilianti, anzi molti risparmatiori hanno perso e hanno perso anche parecchio. Tanto che, il professor Beppe Scienza, che è un docente di matematica, nel suo libro Il Risparmio Tradito, ha dimostrato conti alla mano che se uno avesse fatto da sè, avesse investito da sè semplicemente nei Bot, avrebbe quadagnato molto di più che non investendo nei fondi comuni di investimento."
Il consiglio che offre, ve lo lasciamo ascoltare direttamente dalla sua voce:

Intervista a Giuseppe Altamore
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Di seguito il sito, molto interessante, del Professor Beppe Scienza:

Il Risparmio Tradito
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

PASQUINO NEG 96

Riporto la posizione della CUB sui fondi pensione:

Occhio! Il formaggio lo stai mettendo tu!

Tfr ai fondi pensione: no grazie
Se il lavoratore non da l’indicazione contraria per iscritto entro 6 mesi a partire dal 1° gennaio 2007, il TFR in maturazione (la liquidazione) in base al “silenzio assenso” verrà trasferito ai fondi pensione. Il governo, su richiesta di cgil-cisl-uil, ha anticipato di un anno lo “scippo del tfr”.
Il TFR ai fondi pensione è per sempre e non può essere revocato.
Il Rendimento del Tfr è sicuro quello deI Fondo pensione non è prevedibile. Il TFR in azienda è rivalutato annualmente nella misura fissa del 1,5% più il 0,75% per ogni punto di aumento dei prezzi. Es. a fronte di un aumento annuo del 2% dei prezzi viene rivalutato del 3%.
Nei fondi pensione è un investimento a rischio perché il rendimento non è prevedibile.
Il TFR dei lavoratori in aziende con più di 50 dipendenti, che avranno comunicato la loro contrarietà al trasferimento al fondo pensione, viene accantonato presso l’Inps e avrà lo stesso trattamento di quello in azienda (rivalutazione e anticipazione); nel caso di cessazione del rapporto di lavoro l’azienda erogherà al lavoratore l’intero ammontare del TFR maturato in azienda e presso l’Inps.
Per i lavoratori delle aziende con meno di 50 dipendenti, che avranno comunicato la propria contrarietà al trasferimento al fondo pensione il TFR, rimarrà in azienda.
Per i lavoratori che già aderiscono ad un fondo pensione il TFR verrà versato al fondo anche nel caso che abbiano deciso di sospendere il versamento delle quote previste.
Un conto salato per i lavoratori il passaggio dalla previdenza pubblica ai fondi. Attualmente al finanziamento della previdenza pubblica contribuiscono le imprese per il 73% e i lavoratori per 27%, con il TFR nel fondo pensione il contributo a carico del lavoratore passa a circa il 90% mentre il contributo a carico dell’impresa si riduce al 10% circa. Anche versando per molti anni il TFR ai fondi pensione si integra solo marginalmente la pensione pubblica.
La previdenza pubblica. Con 40 anni di lavoro l’Inps eroga oggi una pensione pari al 74% dell’ultima retribuzione; con il memorandum sottoscritto nei mesi scorsi da cgil-cisl-uil e governo scenderà del 6%. La riduzione delle pensioni viene motivata per l’aumentata aspettativa di vita(?).
Ci sono o ci fanno? Mentre si apprestano a ridurre le future pensioni pubbliche, cgil-cisl-uil, ti vogliono scippare il TFR a favore del loro fondo pensione sostenendo che l’Inps non sarà in grado di dare una pensione dignitosa a tutti.
E’ come se ci proponessero di togliere una parte sana del corpo per venderci una protesi.
Giovani e pensione pubblica. I piazzisti di cgil-cisl-uil, per convincere i giovani a lasciarsi scippare il TFR, sostengono che avranno una pensione bassa, non dicono che questo avviene perché la pensione si calcola sulla base dei contributi versati in tutta la vita lavorativa (accordo cgil-cisl-uil del 1995 con il governo Dini) e per il dilagare del lavoro precario e sottopagato.
Il problema non è pertanto quello di trasferire il TFR al fondo pensione, ma di rivendicare un lavoro stabile e tutelato e il calcolo della pensione sulle retribuzioni degli ultimi anni di lavoro come avviene per gli altri lavoratori rilanciando la previdenza pubblica.
Gestione dei fondi da parte di cgil-cisl-uil. La gestione da parte di cgil-cisl-uil del TFR nei fondi pensione produrrà un ulteriore cambiamento nella natura di queste organizzazioni e il loro trasformarsi in enti finanziari con una pietra tombale nel dibattito sulla loro riformabilità.
Tfr ai fondi: una operazione da contrastare non regalandolo alla borsa, alla speculazione ed agli affaristi.
Rilanciare la previdenza pubblica.
Il fondo lavoratori dipendenti presso l’Inps, secondo la corte dei conti, è in attivo anche nel 2006 nonostante una elevata evasione contributiva. Attivo che è destinato ad aumentare considerevolmente a seguito dell’aumento delle aliquote di contribuzione stabilite dalla finanziaria.
In questo decennio si sono affermate idee e proposte assurde sul sistema pensionistico pubblico e si sono attuati tagli che non solo non sarebbero necessari, ma che contrastano con il mantenimento del livello di vita dei pensionati, con queste idee non solo si è determinato un impoverimento dei pensionati, ma un impoverimento nel quale siamo coinvolti tutti.
E’ quindi indiscutibile che i lavoratori tutelando i pensionati, tutelino al tempo stesso se stessi, nel senso di garantire i trattamenti pensionistici attesi e le condizioni dell’esistenza dei loro figli e nipoti.
La funzione principale da assegnare al sistema pensionistico pubblico è quella di assicurare a ciascun lavoratore il mantenimento del medesimo tenore di vita anche dopo il pensionamento, unitamente alla funzione assistenziale per assicurare a tutti gli anziani un reddito minimo.
Con i fondi si trasferirà sui redditi da pensione l’instabilità dei sistemi finanziari mondiali con il riproporsi del rischio di fallimento in cui sono storicamente incorsi i fondi pensione.
La Cub: Si batte da anni contro lo scippo del Tfr e per la sua piena disponibilità al lavoratore e contro l’antidemocratico meccanismo del silenzio assenso, e rivendica:
· Il trasferimento al fondo pensione può avvenire solo su decisione scritta del lavoratore
· L’aggancio delle pensioni all’andamento reale dei prezzi e alla dinamica salariale
· L’aumento delle pensioni in essere
. L’esenzione dalle trattenute fiscali sulle pensioni.
· Finanziamento della previdenza pubblica anche sulla ricchezza che l’intero sistema crea.
· Rendere effettiva la separazione tra assistenza e previdenza.
Confederazione Unitaria di Base

mario ha detto...

Credo che le vicende riguardanti i fondi pensione,siano oggetto di trattazione,molto confusa.
Intanto bisogna stabilire un concetto che a troppi sfugge ed è proprio di questi giorni la discussione tra governo e parti sociali riguardanti le future pensioni.La logica di tutti i governi,questo incluso è quella di diminuire sempre di più l'importo che verrà pagato a chi andrà in pensione nel futuro.Il sindacato deve porre un freno a tali pretese,perché non si può far cassa con il diritto alla sopravvivenza dei lavoratori una volta che raggiunti i limiti di età e troppo spesso spremuti come limoni,andranno in pensione.Su questo dobbiamo vigilare affinché tali immorali volontà siano contrastate a dovere .Definisco immorali tali volontà in quanto con il perdurare degli squilibri dovuti a privilegi non rimossi,a prepensionamenti chiesti dalle aziende in crisi a scivoli di varia natura per alcune categorie di lavoratori,meccanismi di pensionamento scandalosi riferiti ai nostri parlamentari,si dovrebbe almeno avere il pudore di tacere su un sistema che non regge a causa dell'aumentata aspettativa di vita,come se questo dovesse significare che un lavoratore più vive,peggio dovrà stare.Quindi il problema dei futuri anziani deve rispondere a criteri dettati da scelte politiche a livello economico e sociale e non soltanto a criteri puramente ragionieristici come tutti i governi stanno facendo.Questo è materia di attuale discussione.
Ritengo improprio,in queste condizioni,parlare di previdenza integrativa,in quanto con le logiche sino ad ora seguite,si deve,purtroppo parlare di previdenza sostitutiva,in quanto se non si pone un freno al continuo depauperamento degli importi pensionistici degli attuali lavoratori,di pubblico la pensione avrà ben poco e molto avrà di privato.
Detto questo,vorrei comunque far riflettere su un dato.
Il nostro fondo contrattuale,prevede la corresponsione da parte dell'azienda dell'1,5%del salario corrisposto al lavoratore che aderisce al fondo.La parte che sceglie di versare il lavoratore è detassata,il fondo bilanciato prevede il 70%in bot.cct.ecc ed il rimanente in azioni,al costo del fondo partecipa l'azienda e per i lavoratori incide dello 0,..meno della metà di un qualunque altro fondo pensione,il TFR al momento del ritiro viene attualmente tassato del 23%mentre quello che è sui fondi,viene tassato del 15% a scalare a seconda degli anni dei versamenti,si parla di sicurezza del TFR se lasciato nelle aziende,quando un'azienda fallisce si porta dietro anche il TFR dei lavoratori che diventeranno creditori privilegiati nella procedura di fallimento,ma non avranno la certezza di riprendersi il loro TFR,si sa come vanno le cose.Alla luce di questo sarebbe bene dimostrare come un lavoratore potrebbe rimetterci,io non l'ho ancora capito.Si dovrà fare una grande battaglia affinché la previdenza pubblica dia risposte adeguate ed affinché i fondi pensione siano veramente integrativi,ma questo è un altro concetto ed è una posizione che anche io condivido.

mario ha detto...

Bisognerebbe fare in modo che questo blog non diventi lo spazio per una vetrina sindacale invece che un'altra,i lavoratori per questo hanno libero accesso al sito dei cub,della cgil o di altre organizzazioni sindacali.Ritengo sia utile esprimere i propri pensieri,fuori dai cori ufficiali,è questa la ricchezza della libertà ed è questo che crea l'alternativa all'esistente.