martedì 1 maggio 2007

Riprendiamoci la festa!

Riceviamo da Mario Iacobelli, membro del Direttivo Regionale della Filcams CGIL del Lazio, un contributo su un tema importantissimo: il lavoro domenicale. Lo pubblichiamo volentieri:

La Domenica è festa...... Per TUTTI!

Questa non vuole essere un'affermazione che ha un significato corporativo, ma vuole porre un problema molto sentito e ridiscutere il concetto di servizio tenendo conto delle caratteristiche dello stesso.
Appare evidente che se è differibile fare la spesa domenicale ed i giorni festivi, diventa discutibile il fatto che centinaia di migliaia di lavoratori del settore, siano costretti a rinunciare alla propria vita familiare e personale per assecondare modelli di servizio che necessiterebbero di una attenta valutazione sulle ricadute socioeconomiche in assenza di un'attenta programmazione.
Il peso su questa categoria di lavoratori non è sostenibile, in quanto da anni è serva di un concetto che la vede al centro di continue mutazioni e la costringe a farsi carico di tutti i limiti di una visione del servizio commerciale surrogato delle esigenze del tempo libero altrui.
Troppo spesso deve sottostare impotente alle scelte di amministrazioni locali che poco fanno per rendere la città vivibile per tutti.
Con estrema facilità si chiede a questa categoria di lavoratori sacrifici che ad altre categorie maggiormente tutelate, non viene chiesto, fidando sul fatto che la precarietà e l'assenza di diritti impediscono a questi lavoratori di rivendicare diritti e tutele.
Concetti come ORARI di VITA ed ORARI di LAVORO vanno coniugati con i servizi complessivi offerti dalla città. Non ci vogliamo esimere dal valutare le esigenze di un servizio commerciale attento ai problemi della cittadinanza,ma non vogliamo che sulla nostra vita continuino a pesare scelte irriguardose dei nostri legittimi ed indifferibili diritti quali il riconoscimento per i lavoratori della funzione sociale e culturale della Domenica in tutti i settori dove la fruibilità del servizio possa ritenersi differibile .
Occorre aprire un serio tavolo di confronto con gli enti locali, affinché le tematiche del commercio trovino adeguata coniugazione in una programmazione che nell'ambito della legge Bersani era prevista ma che non è stata mai attuata.
In troppi, anche nel sindacato, affrontano questo problema da consumatori e poco da sindacalisti, la mia vuole essere una provocazione, in quanto su questa materia c'è un ingiustificato silenzio, mentre i problemi da affrontare non sono ulteriormente derogabili.

Mario Iacobelli


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno cio' che ha espresso Mario.Oltre a essere un mio collega sono anni che ci conosciamo per aver portato avanti questo tema "domenicale".Questo tema affrontato dalla Filcams in modo molto tiepido.La domenica non puo essere definito "essenziale nelle vendite" da parte delle Aziende della drande distribuzione.Non puo' essere definito l'argomento da prendere sottotono da parte dei vertici sindacali con accordi che stravolgono ancora di piu' il concetto di "QUAlita' del lavoro"

Anonimo ha detto...

mi trovo d'accordo con la linea di pensiero pubblicata ed espressa dal sig. iacobelli,sono d'accordo nel dare un servizio al cittadino ed è anche giusto che in quest'era moderna ci si adatti alle nuove e più sveriate esigenze,ma questo non vuol dire sacrificare la propria qualità della vita!!

Anonimo ha detto...

come non essere d'accordo con mario.Vorrei comunque fare 2 osservazioni:a livello sindacale permane ancora un problema ideologico legato alla quantità dei posti di lavoro e non alla qualità, in due parole, infelici a vita ma con un lavoro, poi se aumenta l'uso di antidepressivi e psicofarmaci non interessa a nessuno.L'altra osservazione,Mario ricorderà,che a napoli noi della CISL di grosseto abbiamo tentato di inserire nel contratto integrativo l'emendemanto (emendamento votato nelle nostre assemblee)sulla volontarietà del lavoro domenicale.Questo avrebbe permesso 1-la volontarietà del lavoratore che su base annua dava la propria disponibilità o meno in base alla organizzazione della sua vita.2-avrebbe totalmente cambiato l'organizzazione del lavoro festivo non più solo nelle mani delle aziende.Non c'è stato un delegato soprattutto CGIL, che sia intervenuto a favore del nostro emendamento, inoltre eravamo talmente in minoranza numerica che non siamo neppure potuti andare al voto.Mi ricordo ancora di un dirigente nazionale che disse:è un emendamento inutile, comunque il lavoro domenicale è volontario.Io ancora mi chiedo ma che film vedono i nostri dirigenti sindacali?