giovedì 15 marzo 2007

Parte la concertazione tra governo e sindacati.

Il 13 marzo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, ha dichiarato che i tavoli per la concertazione con le parti sociali, partiranno il prossimo 22 marzo. Sono varie le materie oggetto di confronto: previdenza, ammortizzatori sociali, rilancio della economia, riforma della pubblica amministrazione. Chi volesse leggere il documento unitario nella sua interezza, può trovarlo al seguente: link
Invece, quello che sottoponiamo alla vostra attenzione, è una dichiarazione che Guglielmo Epifani ha rilasciato a Fabio Fazio, nella trasmissione televisiva Che tempo che fa, del 25 febbraio scorso. Riporto testualmente: "Abbiamo fatto un documento unitario per mettere a punto, con le altre organizzazioni sindacali, le questioni da affrontare con il governo. Su questo documento apriremo assemblee in tutti i luoghi di lavoro”. Avete letto bene: "apriremo assemblee in tutti i luoghi di lavoro". Come mai nel nostro settore, l'indicazione del segretario generale del più fortre sindacato italiano, non è stata rispettata? Prima della legge finanziaria, fu già firmato un memorandum sulle pensioni, senza alcuna consultazione tra i lavoratori, ora la storia si ripete nuovamente. Nell'Ipercoop da dove nasce questo blog, quello di Roma Casilino, di assemblee non ce ne sono state, e la nostra bacheca sindacale non contiene neppure un documento informativo su questa vicenda. Inoltre, non ci risulta che in altre punti vendita si siano organizzati degli incontri con i lavoratori su tali argomenti così importanti e delicati. Ci piacerebbe molto essere smentiti! Ed è per questo, che aspettiamo i vostri commenti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La trasformazione in senso burocratico del sindacato è sotto gli occhi di tutti,per troppi sindacalisti di professione i problemi dei lavoratori non sono più una sfida per migliorare l'esistente,ma solo un fardello in più nel loro concepire il lavoro sindacale.Troppi dirigenti sindacali,ormai usano i luoghi comuni come"dalle altre parti si sta peggio,le cose purtroppo vanno cosi",bisognerebbe rispondere che se le cose dalle altre parti vanno peggio,non è una giustificazione per non intervenire sui problemi ma deve essere un'atto di auto accusa per le troppe incapacità ed inadeguatezze dimostrate nell'azione sindacale,e tra queste da troppo tempo nella coop e nel terziario in generale c'è una colpevole assenza di informazione e formazione,perché questi elementi sono per qualcuno intesi no come necessari per l'efficacia dell'azione sindacale ,ma come elementi di disturbo del manovratore.Sarebbe ora che i manovratori diventassero i lavoratori responsabilizzati ed informati,e per quanto riguarda i loro rappresentanti,adeguatamente formati.

Anonimo ha detto...

Basta fare sindacato per parlare attorno a un tavolo di quanto sarebbe bello se la sinistra facesse "cose di sinistra", o se i sindacati confederali smettessero di concertare, per iniziare a riappropriarsi del ruolo che, secondo me, gli spetta.
Per invertire la rotta ho provato a smuovere l'immobilismo dei nostri territoriali, con vani risultati. Sono consapevole che con la mia fuoriuscita ho intrapreso una strada in salita, ma ho anche capito in breve tempo, e sicuramente assaporato, le soddisfazioni che ti puo' dare l'autonomia di poter scegliere, insieme ai tuoi colleghi, le azioni da intraprendere, in assoluta autonomia, e con il pieno appoggio dei vertici sindacali di base. La nostra piattaforma sulla quale lottare è chiara: vogliamo garanzia di reddito, contributi sociali e ferie, diritto di autorganizzazione sindacale dei precari e fine della discriminazione tra chi è precario e chi no, tra chi è part-time e chi è full time, accesso sussidiato alla cultura, alla formazione, alla casa, alla sanità e ai servizi sociali di base, accesso al credito, limitazione del lavoro festivo e notturno, della turnazione e delle mobilità selvagge.
In Italia la precarietà è stata introdotta in modo massiccio col pacchetto Treu, rafforzata dalla legge 30 e avallata in tutti i modi da cgil cisl uil, con accordi firmati in tutte le sedi.
UNITI SI PUO'......
PASQUINO NEG. 96